27Definizioni Efficacia Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2010 confronti del prossimo e dell’ambiente. Sempre nell’ambito di HarmoS, la CDPE elabora degli standard di formazione nazionali, che dovranno essere verificati alla fine del 2o , del 6o e del 9o anno di scolarità. Nel livello terzia rio, si utilizzano oggi degli obiettivi, fissati nei mandati di prestazione, che le istituzioni devono raggiungere nell’ambito del budget globale. Infine, la formazione professionale persegue gli obiettivi sanciti dalla legge sulla for mazione professionale. Tutti i livelli riscontrano comunque lo stesso proble ma: gli obiettivi non sono enunciati in modo esaustivo né elencati in ordine gerarchico. Dal momento che un sistema complesso come quello della for mazione persegue diversi scopi contemporaneamente, la loro ponderazione relativa (politica) sarebbe indispensabile non solo per valutare l’efficacia del sistema educativo, ma anche per fornire agli attori utili strumenti di appli cazione e gestione del sistema. Senza queste informazioni non è possibile decidere se è meglio massimizzare il conseguimento di un obiettivo a scapito di altri, oppure se è più auspicabile accettare un grado inferiore di raggiun gimento (e quindi di efficacia) in alcuni sottoobiettivi pur di raggiungerne meglio altri. Per poter definire un insieme armonizzato di obiettivi per il sistema edu cativo e i singoli livelli di formazione, si devono conoscere anche le relazioni (interazioni e interdipendenze) tra i singoli obiettivi. I molteplici scopi di una formazione possono essere indipendenti gli uni dagli altri, complemen tari o in concorrenza. Complementare significa che il raggiungimento di un obiettivo è accompagnato dal raggiungimento di un altro. Se per esempio si parte dall’ipotesi che gli allievi interessati, soddisfatti e socialmente ben integrati possono ottenere un elevato livello di competenze nelle materie scolastiche classiche e che allo stesso tempo elevate competenze scolastiche producono allievi soddisfatti e ben integrati, allora è sufficiente misurare solo uno di questi aspetti perché, grazie alla complementarietà degli effetti e de gli obiettivi, un elevato grado di raggiungimento di un obiettivo comporta il conseguimento automatico dell’altro. Oltre alla complementarietà è ipotizzabile anche una situazione in cui gli obiettivi sono in concorrenza tra di loro. Per esempio: il fine di conferire un elevato numero di diplomi a livello universitario può contrastare con quello di assicurare un’elevata qualità della formazione. Se l’incremento dei titoli di studio non è accompagnato da un’adeguata misurazione della loro qualità sussiste il pericolo che l’efficacia nel raggiungimento di un obiettivo metta a repentaglio l’efficacia della qualità della formazione, pregiudicando in tal modo il bilancio complessivo. Definizione e misurazione delle competenze Un importante compito della formazione è la trasmissione di competenze specifiche e sociali. Per misurare il raggiungimento degli obiettivi in que sti settori occorre porsi innanzitutto due domande: quali competenze sono importanti e come si possono operazionalizzare? Il progetto DeSeCo («De finition and Selection of Competencies») dell’OCSE, diretto dalla Svizze ra, ha contribuito a rispondere al primo quesito, cercando di individuare le competenze determinanti per il benessere personale, sociale ed economico (Rychen & Hersh Salganik 2003). Attraverso la definizione di tre categorie di competenze chiave (interagire in gruppi sociali eterogenei, agire in modo indipendente e utilizzare ausili e strumenti in modo interattivo), il proget