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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

220 Contesto Alte scuole pedagogiche skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa Contesto Nel sistema di statistica educativa, le alte scuole pedagogiche – che attual­ mente contano 12 000 studenti, ossia il 7% della popolazione studentesca del terziario – sono integrate nelle scuole universitarie professionali. In una logica istituzionale e contenutistica, ma anche per l’importanza che riveste per il sistema educativo stesso, è senza dubbio giustificato presentare que­ sto giovane settore del sistema universitario come un’istituzione a sé stante. Se si considera il ruolo centrale del docente per la qualità dell’insegna­ mento, risulta palese che un’adeguata qualifica del personale docente è una condizione decisiva per la riuscita del sistema educativo (Ditton 2000; Terhart 2001; Wössmann 2002; Wayne & Youngs 2003; OCSE 2005; Lipowsky 2006; Hanushek 2005, 2008). La formazione universitaria richiesta in tutta la Svizzera ai futuri insegnanti tiene quindi conto di questa realtà. La creazio­ ne di alte scuole pedagogiche dovrebbe pertanto garantire una formazione scientifica e professionale del corpo insegnante (CDPE 1993, 1995a). L’intervento mirato delle autorità nella formazione degli insegnanti è una dimensione importante non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Lo Stato ha praticamente il monopolio della domanda sul mer­ cato del lavoro e ha quindi interesse a pilotare in termini qualitativi e quanti­ tativi la formazione dei docenti, formazione che è quasi l’unico a offrire. Tale intervento deve però prendere in considerazione tutta una serie di fattori contestuali, come l’evoluzione demografica e la situazione congiunturale. Fabbisogno formativo Un importante obiettivo del monitoraggio della formazione dei docenti è di generare un’offerta sufficiente di insegnanti (cfr. Lehmann, Criblez, Guldi­ mann et al. 2007), anche se i dati disponibili per un tale orientamento dell’of­ ferta sono poco affidabili. A causa dell’organizzazione scolastica decentrata, per questa professione non esistono per esempio dati nazionali sul merca­ to del lavoro.1 Viste le dimensioni del corpo docente, anche piccole varia­ zioni nella domanda o nell’offerta possono causare notevoli ripercussioni sull’equilibrio del mercato occupazionale e di conseguenza sulle scuole e la loro missione d’insegnamento (OCSE 2005). Demografia Assieme ai fattori istituzionali, il fabbisogno di docenti è soprattutto definito dagli aspetti demografici: da una parte conta la composizione demografica degli insegnanti, dall’altra il numero di allievi ( capitolo Scuola obbliga­ toria, pagina 53). La struttura per età del corpo docente consente di calcolare – se gli altri fattori rimangono costanti – quale sarà il numero di insegnanti che lascerà il servizio per motivi di età e dovrà essere sostituito da nuovo 1 Sono un’eccezione gli strumenti previsionali impiegati per esempio in Svizzera, nel Can­ tone di Ginevra: «Gestion prévisionnelle des enseignants» (cfr. Müller, Benninghoff & Alli­ ata 2005) o nei Paesi Bassi «Mirror» (cfr. OCSE 2005).

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